UNI EN 14175 E UNI EN 689: se c’è…qual è la relazione?

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UNI EN 14175 E UNI EN 689: se c’è…qual è la relazione?

Questa è stata la domanda principe alla presentazione del nostro poster scientifico al 36° Congresso Annuale organizzato da AIDII, l’associazione italiana degli igienisti industriali, tenutosi dal 26 al 28 giugno 2019.

Non è una domanda ovvia e molti, sono stati gli spunti di riflessione e di dibattito tra gli specialisti di una o dell’altra normativa.

Avevamo già lanciato la “provocazione” inserendo, oltre al tema della UNI EN 14175, quello della UNI EN 689 tra gli interventi organizzati durante le tappe del nostro roadshow “Ma tu la conosci…Cappa?” e la partecipazione a Matera ha costituito un’ulteriore importante occasione di confronto.

Noi della Marco Ortelli srl, vogliamo provare a dare una risposta che possa aiutare le aziende, ad orientarsi verso scelte più consapevoli, volte al raggiungimento di un obiettivo comune, costituito dalla sicurezza e dalla salute nel breve, medio e lungo periodo, di tutti quegli operatori che lavorano a costante, o anche saltuario, contatto con i chemicals.

Partiamo dal D.lgs 81/2008, il testo unico sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che prevede inoltre, che le misurazioni delle concentrazioni ambientali si rendano necessarie qualora non si riesca a dimostrare con altri mezzi, il conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e protezione.

Come vedi, la legge evidenzia, già, una stretta correlazione tra l’adeguatezza del dispositivo di protezione collettiva (DPC) e l’esposizione del lavoratore all’interno dell’ambiente laboratorio, fornendo, attraverso le sue norme di riferimento, metodologie e procedure specifiche.

In particolare, a livello europeo, la UNI EN 689 definisce una strategia per effettuare misure rappresentative dell’esposizione per inalazione ad agenti chimici, in modo da dimostrare la conformità coi limiti di esposizione occupazionale (OELVs) e la UNI EN 14175 fornisce le norme di riferimento che regolano le metodologie, per l’effettuazione delle misure di performance del DPC.

Tra i test di performance della UNI EN 14175 si evidenziano la velocità frontale, i test di contenimento e la robustezza del contenimento.
A maggio del 2018 viene inoltre pubblicato l’UNI TS 11710, ovvero il technical specification italiano redatto dal GDL Unichim volto a definire i criteri di accettabilità per le prestazioni rilevate sulle cappe da chimica, con i metodi UNI EN 14175.
L’ UNI TS 11710 è il primo documento in Europa che lega la performance alla destinazione d’uso e, definisce la condizione di dinamicità del laboratorio durante lo svolgimento dei test, a controprova della reale valutazione della protezione a fronte del potenziale rischio.

La UNI EN 14175 aiuta anche, a combattere quei luoghi comuni che, giustificando comportamenti errati, possono in realtà essere all’origine di incidenti o patologie irreversibili.

Uno di questi è la convinzione, errata, che la cappa sia un dispositivo a sé stante, tralasciando il particolare che essa sia, invece, inserito all’interno di un ambiente con determinate caratteristiche.

Ecco qui, quindi, l’anello di congiunzione tra la UNI EN 14175 e la UNI EN 689, scenario all’interno del quale si rende necessaria la figura altamente specializzata del valutatore, che in una fase preliminare traccerà una caratterizzazione base del posto di lavoro ed una valutazione preliminare dei rischi.

Sei d’accordo, quindi, se affermiamo che i risultati ottenuti dall’applicazione della UNI EN 14175 e la valutazione secondo la UNI TS 11710, possano contribuire a rendere questa fase preliminare ancora più chiara?

Secondo noi è logico pensare che, per una corretta valutazione dell’esposizione al rischio, in un ambiente ove fossero presenti dei DPC, sia altamente consigliato partire proprio dai test che ne qualificano oggettivamente la loro efficienza.

Ci sembra quindi che, le strategie proposte dalla UNI EN 14175 e dalla UNI EN 689 non vadano né a scontrarsi, né tantomeno ad annullarsi.
Bensì contribuiscano, nella loro corretta applicazione, a tracciare un quadro più preciso della sicurezza che un’azienda deve garantire ai proprio operatori.

Quello che noi come Marco Ortelli srl reputiamo essere uno step forward è la possibilità, unica in Europa, di offrire ai nostri clienti risultati certificati sulle prove in categoria III sui Dispositivi di Protezione Collettiva secondo i metodi della UNI EN14175 ed, in aggiunta, mettere a disposizione del valutatore un portale che permette di fare valutazioni puntuali di idoneità sull’utilizzo di chemicals specifici come richiesto dalla UNI/TS 11710.

Dal 2018, abbiamo messo a disposizione dei nostri clienti la App MO, quale mezzo di interfaccia, che permette al lavoratore l’accesso al dato (come richiesto dall’art.227) e dal 2019, ne abbiamo sviluppato una versione free a disposizione di tutti, quale mezzo utile per la definizione di una gap analisi che offriamo gratuitamente.

Per lavorare con noi e valutare quale linea strategica seguire per il tuo laboratorio contattaci direttamente, fisseremo un incontro anche presso la tua sede, per decidere assieme come procedere e migliorare le condizioni di sicurezza sul tuo ambiente di lavoro, in accordo con la normativa vigente.

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