

Le cappe chimiche dovranno essere conformi alle indicazioni raccolte nella serie UNI EN 14175. Ogni dispositivo dovrà possedere i type test report relativi alla cappa e ai dispositivi VAV se presenti.
In particolare, riguardo alle prestazioni delle cappe, dovranno essere forniti i test report delle seguenti parti per ogni singolo modello e misura:
Mentre, la UNI TS 11710 contiene le specifiche prestazionali richieste per cappe adibite alla manipolazione di sostanze chimiche e i valori limite di accettabilità per:
La velocità frontale dovrà essere misurata:
Ogni dispositivo, per ogni modello e dimensione, dovrà possedere le attestazioni di conformità rilasciate da ente terzo secondo UNI EN 14175.
Le misure di prestazione relative alle velocità frontali, le prove di contenimento e di robustezza del contenimento, parti integranti del type test report potranno essere eseguite da laboratorio prove accreditato secondo la UNI EN 17025.
Che cosa contiene il type test report redatto dal produttore?
fonte: UNI EN 14175-3:2019
La cappa chimica dopo l’installazione deve essere testata e controllata periodicamente. A tal proposito, viene stilata una check list con tutti i parametri da controllare e che devono corrispondere a quelli del type test report.
Ecco la check list.
È consigliabile che le certificazioni siano fornite da Ente terzo.
L’aspetto più rilevante nella valutazione dell’efficienza della cappa chimica è la capacità di contenimento.
La portata di gas tracciante è un valore costante stabilito dalla norma. L’obiettivo della cappa è di raggiungere bassi valori di diffusione, superando la vecchia concezione di misura della velocità frontale. Il criterio di accettabilità di funzionamento deve tener conto dei rischi propri e del tipo di inquinanti presenti ed è descritta nella UNI TS 11710.
Un altro aspetto rilevante è l’installazione effettuata da personale qualificato. Inoltre, una serie di controlli sulle cappe dopo l’installazione sono fondamentali. A questa verifica iniziale seguono controlli regolari.
Dopo aver acquistato e installato la nuova cappa, è il momento del collaudo. Quest’ultimo termina con l’emissione di un report che fornisce i valori di funzionamento del dispositivo nelle condizioni in cui è stato effettuato. Le condizioni per effettuare il test possono essere di tipo statico o dinamico.
È indispensabile richiedere al produttore la documentazione relativa alla certificazione del dispositivo. L’importanza è data dalla possibilità, grazie ai documenti, di individuare l’alloggiamento più idoneo all’interno del laboratorio.
Una scelta opportuna è affidare le prove e le ispezioni della cappa ad un terzo soggetto in grado di rilasciare certificazione a valore legale. I test report devono essere conservati.
Il collaudo termina con:
Controlli periodici
In seguito, devono essere eseguiti controlli periodici o routinari. Questi non possono essere intesi come manutenzione per la neutralità dell’operato. Il Manuale 192/3 definisce :
Manutenzione
Per quanto concerne la manutenzione, è la UNI EN 13306:2018 che la regola. A tal proposito, possiamo avere la manutenzione:
La manutenzione deve essere distinta dai controlli periodici, come viene specificato nel Manuale Unichim 192/3. Se la cappa smette di funzionare in modo adeguato, esistono norme precise di dismissione come previste dal D.Lgs. 152 del 2006 (TUA) e dal D. Lgs. 9/2014.
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